Natale in tavola          Chef Massimo Mauri

                   

Lezioni

Tortino di Porri e salsiccia

 

Crema di topinambur, carciofi croccanti, uova di quaglia e parmigiano

 

Gnocchi ripieni di fonduta, olio tartufato e pancetta

 

Cappone ripieno di castagne, frutta secca e purea alle erbe

 

Tiramisù al panettone

 

Depliant

 

Ricette

 

Foto

  

Docenti e Assistenti

Massimo Mauri

Stefania Materassi

Antonio Paparo

Partecipanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

Tortino di porri e salsiccia , crema di zucca e scorzonera

 

Ingredienti

 

Pasta brisè: 500 gr di farina, 350 gr di burro, 2 uova, 20 gr di sale, 15 gr di zucchero, 2/3 cucchiai di latte

Royal: 1,5 l di latte, 1,5 l di panna, 50 gr di parmigiano, 3 uova

Ripieno: 7/8 porri di media grandezza, 1 salsiccia, sale e pepe

 

Procedimento

Mischiare gli ingredienti per la pasta brisè in una bacinella fino ad ottenere un impasto omogeneo e lasciar riposare, coperto da una pellicola, per almeno un’ora in frigo.

Miscelare gli ingredienti per il Royal  (composto liquido da unire al tortino) con il mini pimer ed utilizzare il composto per il ripieno.

Ripieno: pelare la salsiccia e farla rosolare in poco condimento in un saltiere ben caldo, sgranarla e frullarla.

Pulire e lavare i porri, tagliarli a fettine lunghe 3, 4 cm farli brasare in una padella con burro e lasciarli cuocere per 20 minuti circa

Scorzonera: pelarla e metterla in bagno in acqua e aceto. Far bollire acqua, sale e zafferano e immergere la scorzonera, farla bollire per 20 minuti circa. Lasciar raffreddare nella sua acqua, tagliare poi a forma di fiammiferi e dividerla a metà per il lungo.

Zucca: pelare e tagliare una zucca. Cuocere la zucca a pezzi per circa 30 minuti a 110° con umidità 30%. Passare il tutto al cutter con aggiunta di  sale e acqua, diluire con olio e renderla omogenea.

 

Presentazione

Al centro del piatto sistemare il tortino caldo, contornarlo con la crema di zucca e dei dadini di scorzonera.

 

Consigli dello Chef

 

La pasta Brisée

La pasta brisée è una delle paste base della cucina classica francese. Ha un gusto neutro, tuttavia è possibile darle un gusto dolce aggiungendo zucchero o darle alcuni aromi specifici, ad esempio aggiungendo cacao amaro. È estremamente friabile ed assume un colore giallo meno intenso della pasta frolla, dal momento che non contiene uova (da Wikipedia)

La potete trovare già pronta al supermercato, noi invece stasera vedremo come prepararla partendo dalle materi prime, per prima cosa tagliate a pezzetti il burro e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente. Quando si impasta con il burro (pasta brisè, pasta frolla) non è necessario lavorare molto l’impasto perché è una pasta non lievitata, al contrario delle paste lievitate che più le lavorate meglio è perché devono assorbire aria. Quando il burro è ammorbidito si amalgama bene l’impasto, fatelo in una bowl, per non sporcare eccessivamente il tavolo di lavoro, le mani che hanno impastato si lavano con la farina alla fine dell’impasto, quando il panetto è quasi pronto allora se volete potete usare il tavolo per gli ultimi ritocchi e l’avvolgimento in carta trasparente per riporlo nel frigo per almeno un’ ora, l’ideale sarebbe utilizzare l’abbattitore.  Per pulire la bowl bisognerebbe usare una corna uno strumento di plastica a forma di mezzaluna oppure un leccapentole

Quando riprendete il panetto di pasta brisé dal frigo, tagliatela  a fette ed usate  quella che vi serve, lasciando intero il pezzo inutilizzato, cui aggiungerete poi i ritagli della pasta tirata inutilizzata. Per tirare la pasta col mattarello cercate di non usare troppa farina, potrebbe dare fastidio al palato una volta cotta, abituatevi a spruzzarne piccoli quantitativi dall’alto sulla pasta che poi distribuirete aiutandovi con le mani, il palmo delle mani con le quali dovete quasi accarezzarla. Quando tirate la pasta cercate di orientarla per ottenere la forma voluta, rotonda o rettangolare,  passate ogni tanto con il palmo della mano  per sentire dove è più bassa o più alta in modo da indirizzare meglio le successive passate. Una volta tirata la pasta delle dimensioni volute la adagerete in una tortiera, senza bisogno di imburrarla (la pasta è già abbastanza ricca di burro) , fate aderire perfettamente sul fondo e sui bordi poi ritagliate la parte che eccede per ottenere un ricoprimento regolare , per fare questo potete: dare un giro  di mattarello sui bordi oppure usare un coltello o meglio ancora la rotella tagliapasta   zigrinata ottenendo così un effetto esteticamente più piacevole.

Il panetto potete anche congelarlo, mai comunque congelare grossi quantitativi, ma pezzi funzionali agli utilizzi che ne faremo una volta scongelati.

 

La salsiccia

La salsiccia è un insaccato di carne, tipico di molte regioni italiane e diffuso in tutto il mondo. In Italia, secondo gli ingredienti e le zone dove viene prodotta, assume varie denominazioni come lucanica, luganega, salciccia, salamella, salamina, salamino o salametto. (da Wikipedia).

Tolta la pelle alla salsiccia l’abbiamo messa in una padella a soffriggere con un goccio d’olio cercando di sgranarla aiutandoci con una frusta  (lo si può fare anche con i rebbi di una forchetta), quando la salsiccia ben sgranata ha preso un bel colore la mettiamo in un colapasta per farla riposare e perdere tutto il grasso lasciato.

 

Il  porro

Il porro [Allium porrum (L.) J. Gay] è una pianta erbacea monocotiledone facente parte, con la cipolla e l'aglio, delle Alliaceae, una famiglia del gruppo delle Liliaceae. (da Wikipedia)

I porri una volta affettati li abbiamo messi a friggere con un po’ di burro per una quarantina di minuti, poi  messi da parte a raffreddare,  potremmo riempire la  tortiera anche solo di porri oppure alternando uno strato di porri ed uno di salsiccia che abbiamo passato in padella precedentemente sgrassandola e riducendola in piccoli pezzetti quasi a mò di carne trita, potete aggiungere del formaggio e infine ricoprite  il ripieno con qualche mestolo di Royale.  Anche per una zuppa di cipolle, porri  o cipollotti potete procedere allo stesso modo con cui abbiamo fatto i porri, per dare più sapore potete frullarne una  parte con dell’olio extra vergine di oliva da aggiungere poi alla parte non frullata, otterrete una zuppa di cipolle, porri o cipollotti favolosa alla maniera dei toscani.

 

La scorzonera

Scorzonera è un genere di piante della famiglia delle Asteraceae. Comprende circa 100 specie, la più nota è la comune Scorzonera orticola (Scorzonera hispanica), riconosciuta come pianta alimentare per la larva della falena del trifoglio (Hadula trifolii). (da Wikipedia)

Useremo la scorzonera, amara, in abbinamento con la zucca, dolce,  per ottenere un contrasto, nella preparazione dei piatti, abbinate sempre prodotti che creino contrasto esalteranno i rispettivi sapori, ad esempio il morbido abbinato col croccante o il dolce abbinato col salato. Facciamo  bollire per circa venti minuti in acqua salata, e se voglio darle colore posso aggiungere nell’acqua di cottura dello zafferano per colorarla di giallo, oppure della paprica per colorarlo di rosso. L’abbiamo scolata e riposta in un recipiente con un po’ dell’acqua di cottura allo zafferano.

 

La crema di zucca

anche le zucche sbucciate e ripulite dai loro semi le metto a bollire e quando pronte le frullo con un filo d’olio aggiungendo, magari, della scorzonera che è un po’ più amara o delle patate. Tutte le creme così  ottenute potete conservarle in frigo coperte con della carta trasparente adagiata sulla crema per evitare il formarsi della pellicina, poi al momento di utilizzarle le riprendete col microonde. Tutte le vellutate potete utilizzarle per condire della pasta o del riso  fondo a specchio nell’impiattamento delle pietanze, ad esempio un bel fondo a specchio di crema di zucca su un piatto dove poi adagio dei bucatini all’amatriciana o un bel risotto con la luganega.

 

Royal (la ricetta della scuola alberghiera)

Nella Royal potete aggiungere dello zafferano, se la volete più gialla, oppure della paprica, se la volete più rossa. Ho indicato negli ingredienti il 50% di latte e il 50% di panna, se la volete più cremosa usate più panna e meno latte, viceversa se la volete meno cremosa usate meno panna e più latte.

 

La tortiera (o teglia)

La teglia è uno strumento utilizzato in cucina per cucinare gli alimenti in forno, generalmente di forma rettangolare o rotonda e a bordi bassi. Quelle costruite in metallo: acciaio inox, ferro, alluminio possono essere antiaderenti con rivestimento in teflon o stagnate se in rame; quelle in porcellana o terracotta sono smaltate all'interno e sono da considerarsi pirofile

La tortiera, preparata con la pasta brisè e il ripieno, mettetela  in forno a 180° per circa 35 minuti, ricordatevi che i tempi  e i gradi sono indicativi, dovete sempre tenere conto delle caratteristiche  del vostro forno, potrebbe essere necessario un forno a 200° o un tempo superiore di circa 40 minuti.  Ricordate che anche l’occhio vuole la sua parte, quindi curate che sia ben colorita la parte superiore oltre che ben cotto l’interno ed il fondo esterno, per la cottura all’interno potete verificare dalla consistenza oppure infilando uno stuzzicadenti che deve riuscire non bagnato, per il fondo potete  verificare “de visu” girandola leggermente, un buon sistema sono le tortiere trasparenti,  potete traguardare se anche il fondo è ben cotto e colorito. Se le farce sono troppo bagnate, magari,  il fondo tende a non cuocere perfettamente e non è bello sentire in bocca una pasta brisè non ben cotta.

Le tortiere con solo la pasta brisè  potete prepararle anche prima  e tenerle nel frigo, in questa ricetta l’unica cosa che deve essere assolutamente fresca è la Royal.

Per il tortino fate molto attenzione al sale, tenendo conto degli ingredienti che andrete ad utilizzare, se ad esempio aggiungete del grana o del pecorino ricordatevi che sono abbastanza saporiti, aggiungere sale agli altri ingredienti potrebbe portarvi ad una eccessiva sapidità. Lo stesso dicasi per le verdure stagionali, una cosa è unire una cicoria un’altra è unire una verza.

 

Per la presentazione del tortino (seconda serata)

Potrei fare una maionese senza uova con 1 litro di latte a temperatura ambiente e 2 litri di olio di semi, aggiungo poco limone poco aceto del sale e qualche erba aromatica.

I tortini che abbiamo cotto ieri sera li riprendo un attimo nel forno e poi li preparo per la presentazione, sarebbe meglio tagliarli quando sono ancora freddi da frigo, si tagliano meglio.

Sul piatto di portata verso un baffo o una virgola di maionese e su questa pongo le fette di tortino.

Aggiungo dei pezzetti di scorzonera, regolo di pepe e sale, se necessario,  guarnisco con un rametto di aneto oppure con del prezzemolo o delle foglioline di sedano, cospargo un nonnulla di olio extra vergine d’oliva.

Nell’impiattare potete scatenare tutta la vostra creatività e fantasia, sia per quanto concerne gli abbinamenti che le guarnizioni.

La maionese senza uovo non va mai scaldata, se sulle pietanze aggiungete un filo d’olio, che sia olio extra vergine  buono, un olio veramente buono dovrebbe avere un retrogusto di carciofo, in Italia abbiamo solo l’imbarazzo della scelta dagli oli toscani a quelli liguri, pugliesi, abruzzesi, del Garda etc etc etc.