Tour delle Canadesi 19 Luglio Milano
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Basilica di San Nazaro in Brolo
Racconto
In inglese
Secondo
il programma definitivo di Katia alle ore 9:00 dovremmo essere già a
Milano, e invece ieri sera alla fine della cena … pare… dico pare… che
la Maria abbia detto: le “ragazzze” sono stanche, hanno dormito
pochissimo in questi giorni a Venezia, bisogna lasciarle riposare ….La
sveglia è puntata per le nove, tranne per qualcuno, ignaro, che si è
alzato alle 6 del mattino e alle 8 è già pronto per la partenza. Katia
mi redarguisce: …”ma l’abbiamo detto ieri sera, anzi lo ha detto Maria”
… Lo avrà detto in inglese ed io non ho capito. Sta di fatto che alle 10
siamo fuori dalla casa di Katia ad aspettare i minibus che non arrivano.
Finalmente arrivano i Minibus, avevo capito che bisognava aspettare Pino
e invece a guidarlo oggi sarà Pina. Lets go… E così alle ore 10 e 30
siamo in un bar di Seregno per la prima colazione, non ci stiamo tutti
dentro, viene attrezzato un sito estemporaneo fuori dal bar con tavolini
e sedie e finalmente possiamo fare colazione. Patrizio ha portato un
plateau di fichi buonissimi. Lo zio dice “mangiateli col prosciutto”!
Si! c’è anche il Prosciutto! Prosciutto e fichi sono squisiti! Quelle
delicatesse! Si parte per Milano verso le 11:30 destinazione Piazza del
Duomo, saltando a piè pari quanto programmato; coi minibus ci portiamo
in Piazzale Istria alla fermata della metropolitana Lilla (linea 5), la
nuova, appena inaugurata, completamente automatica, poi prendiamo la
linea gialla da Zara a Duomo. Giusto il tempo per una foto ricordo.
Entriamo in Duomo per una visita velocissima, una guardia mi chiede se
sono una guida autorizzata e se ho il tesserino, la informo che non
sono una guida e che accompagno solo un gruppo di amiche per la visita
del Duomo. “Comunque non può spiegare altrimenti devo mandarla fuori!”
Tween peaks! Facciamo un giro veloce, anche perché nel transetto
sinistro fervono dei lavori, vorrei dare loro alcune indicazioni sulle
colonne, le statue gli altari barocchi che una volta non c’erano, vorrei
far visitare loro almeno lo Scurolo con il corpo di San Carlo Borromeo,
ma è un tentativo vano. Conviene leggersi le pagine di Wikipedia.
Usciamo alcune vogliono salire sul Duomo e vedere da vicino le guglie e
godere del panorama della città dall’alto … le altre possono
approfittare per fare dello shopping … accompagno le “ardite, fa un
caldo micidiale” agli ascensori e poi dico loro che le aspetto per le
ore 15:00 ai piedi del monumento di Vittorio Emanuele II, la statua
equestre nella piazza. Alle 15:15 ci sono quasi tutte ma Maria decide di
concedere un altro po’ di tempo per lo shopping ci ritroviamo qui per le
16:00. Alle 16 finalmente, con solo 7 ore di ritardo rispetto al
programma, possiamo cominciare la visita di Milano a ritroso e
velocemente, prima in Piazza Mercanti il centro medioevale del potere
civile, faccio notare la “scrofa medio lanuta”. Era il vecchio vessillo
della Milano medievale, prima del Biscione dei Visconti e degli Sforza.
Racconto loro della fondazione di Milano da parte dei Celti, i principi
Belloveso e Segoveso, Galli Insubri, che partono per fondare nuove
comunità in Francia (Lione) e in Italia Milano: identificato il luogo
sacro, alla sera viene lasciata libera una scrofa, la dove sarà trovata
il mattino seguente sarà costruito il Medelan, il santuario celtico.
Un’occhiata veloce a Piazza dei Mercanti e ai Palazzi che la
circoscrivono: il
palazzo della Ragione (Broletto
Nuovo), la
Loggia degli Osii, le
Scuole Palatine, la
Casa dei Panigarola. Do
loro alcuni cenni storici: nel 222 a.C. Milano fu conquistata dai Romani
che la chiamarono Mediolanum, accrebbe progressivamente la sua
importanza fino a divenire una delle sedi imperiali dell'Impero
romano d'Occidente. Durante la sua storia
assunse svariati ruoli, tra i quali: capitale, nonché principale centro
politico e culturale, del
Ducato di Milano
durante il
Rinascimento e capitale
del
Regno d'Italia durante
il periodo napoleonico. In ambito culturale, Milano è dal XIX secolo il
massimo centro italiano nell'editoria, sia libraria sia legata
all'informazione, ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie
alla
stagione lirica del
Teatro alla Scala e
alla sua lunga tradizione operistica. Facciamo un salto veloce in
Piazza della Scala,
almeno vedere il famosissimo teatro lirico dall’esterno, poi per via
Filodrammatici e piazzetta Bossi recuperiamo la
via
Dante diretti
al Castello Sforzesco
con una sosta rinfrescante in piazza Cairoli per un gelato o una
granita. Verso il Castello, nei pressi della bellissima fontana, altra
breve sosta per un “puccino” dei piedi nell’acqua (il caldo è atroce).
Attraversiamo velocemente l’interno del
Castello Sforzesco fino
all’esterno dalla parte posteriore per ammirare l’arco della Pace fatto
costruire da Napoleone che fa ristrutturare tutta questa zona (dal Foro
Bonaparte al Parco Sempione). Ci sarebbe da visitare i
Musei del Castello Sforzesco,
famosissima la
Pietà Rondanini
un’opera incompiuta del Michlangelo,
la Testa di Leda di Leonardo da Vinci, la
stupenda
madonna gotica della
splendida Cappella Ducale… etc. etc. etc… ma c’è solo il tempo per … una
passata e via senza fermarsi a spiegare, senza fermarsi a capire ….
Peccato sarà per la prossima volta. Di ritorno sui nostri passi in Via
San Giovanni sul muro per ammirare il Teatro Dal Verme per poi dirigersi
in Via Brisa e dare uno sguardo alle rovine del
Palazzo Imperiale.
Spiegare quattro cose sulla Milano Imperiale: Il Palazzo,
il Circo romano con la
Torre dei Carceres ancora esistente,
la Torre di Ansperto al
monastero maggiore, il Teatro romano le cui rovine sono sotto il palazzo
della Borsa, l’Arena o
Anfiteatro Romano di Milano
molto più grande di quella di Verona, uno sguardo dall’esterno alla
Chiesa di San Maurizio al Monastero
Maggiore, è un vero peccato non entrare,
poi i resti bramanteschi dei Giardini Calderini in Via Sant’Agnese e
proseguendo in Via Sant’ Agnese ci portiamo alla
Basilica di Sant’Ambrogio.
Il
Sacrario dei caduti Milanesi
è già chiuso, da lontano addito la sede dell’Università Cattolica di
Milano dove sarebbe possibile ammirare due cortili del Bramante: uno con
colonne doriche, uno con colonne ioniche e il terzo incompiuto fuori
dalla chiesa di Sant’Ambrogio, approfitto della porticina aperta e
faccio dare un’occhiata veloce, “notate il colonnato ad est è incompleto
doveva essere tutto con colonne corinzie e invece muore il committente
Ludovico il Moro, non ci sono più soldi e Bramante non può completare
l’OPERA”. Avevo preparato una bellissima presentazione della chiesa, ma
il tempo corre veloce faccio notare la colonna della lotta di
Sant’Ambrogio col Diavolo, ci sono ancora due buchi prodotti da
un’incornata del diavolo, se annusate si sente ancora l’odore di
zolfo. Per quanto concerne la chiesa si può solo dare un’occhiata al
quadriportico, faccio notare che tutti i capitelli delle colonne sono
piene di scenette in bassorilievo in pietra e raccontavano, come un
libro stampato le verità della fede ai catecumeni (cristiani non ancora
battezzati), solo poche mi seguono all’interno per ammirare le
meraviglie di questa basilica proto cristiana una delle cinque basiliche
volute da Sant’Ambrogio. Spiego a chi mi segue della simbologia
utilizzata nella chiesa che è un libro scritto con le immagini che non
sappiamo più leggere, del significato del quadriportico riservato ai
catecumeni non ancora battezzati che non possono ancora entrare nella
chiesa (luogo sacro), tutta la chiesa è un inno alla Santissima Trinità,
Ambrogio e Agostino devono combattere l’Arianesimo che non riconosce la
divinità di Gesù Cristo, guardate la facciata con la loggia: tre archi
rappresentano il Padre, il figlio e lo Spirto Santo, guardate l’interno
della chiesa a tre navate col transetto che forma una croce,
classicissimo esempio delle chiese romaniche, le porto ad ammirare
l’ambone meraviglioso col
Sarcofago di Stilicone,
meriterebbe solo questo, per la sua preziosità e importanza, un’oretta
di spiegazione. Un altro dei pezzi originale della chiesa proto
cristiana è il preziosissimo ciborio, e poi un gioiello ineguagliabile:
l’altare maggiore, con, sul davanti, diciotto scene della storia di
Cristo tutte cesellate in oro mentre dietro in argento sono
rappresentate storie della vita di Ambrogio, e ancora, dietro: nella
cripta sotto l’altare i corpi dei Santi Ambrogio, Gervaso e Protaso.
Sono già le 18 passate, il
sacello di San Vittore in ciel d’oro
è già chiuso, peccato perché è una delle cose più preziose della
Basilica. Non ci resta che uscire ricompattare il gruppo far notare una
targa sul muro di un edificio dove ha abitato Francesco Petrarca,
passare sotto la
Pusterla di Sant’Ambrogio
una delle porte minori (o pusterle) poste sul tracciato medievale delle
Mura di Milano. Quella
tutt'ora esistente, venne eretta da Gino Chierici nel
1939 ad
imitazione di quella antica, di cui erano rimaste soltanto le rovine.
Oltrepassata la pusterla urge andare alla ricerca di un bar perché
vogliono prendere l’aperitivo, lo troviamo in via San Vittore, fa molto
caldo e siamo stanchi. Dopo l’aperitivo riprendiamo la metropolitana
linea 2 fino in centrale, linea 3 fino a Zara, linea 5 fino al
parcheggio dove abbiamo lasciato i minibus e poi via alla volta di
Briosco, prima e Baruccana di Seveso dopo, le ragazze vogliono
rinfrescarsi e cambiarsi per la pizzata coi parenti prevista per le ore
21:00. Io domani non andrò con loro a Bormio alle Terme, senz’altro
bellissime, ma quattro ore di viaggio all’andata e quattro ore al
ritorno mi sembrano eccessive per un bagno, un massaggio e quattro
coccole per cui recupero il mio trenino per Saronno per far ritorno a
casa, a Saronno cambio e prendo un Malpensa Express: chiedo va a Busto
Arsizio? SI! E invece è un diretto per Malpensa, chiamo Carlo e gli dico
di venire a prendermi a Malpensa , arriverò a casa per mezzanotte.