81° Comleanno di Mons. Livetti

Era tanto tempo che brigavo coi miei amici Vittorino e Guido per un secondo incontro con il loro Don Claudio, il loro DON dell'oratorio a Cinisello Balsamo, quando erano ragazzi. L'ultima volta ci eravamo visti a casa mia. Per caso, mostrando il sito Webcultura a Monsignore gli era caduto l'occhio su "Guido Figaroli" che ha una paginetta sul sito con le sue opere d'arte "'l sarà minga el Guido che vegniva a l'uratori a Balsamo?" E sì l'é propri lù! E così ho scoperto che la maggior parte dei miei amici di Cinisello: Guido Figaroli, Vittorino e Luciano Oggioni, Bruno Gheller, Agostino Colombo, Luigi Marchetti.... erano stati tutti oratoriani di Don Claudio. Lui li ricordava tutti con i relativi compiti: Guido e Agostino sbobinavano al cinema, Vittorino e Luciano ("lo chiamavamo Badoglio") alla vendita biglietti e alla cassa .... Veramente, escludendo Luciano, non erano propriamente i miei amici, ma quelli di mio cugino Pino, buonanima, loro erano di qualche anno più grandi di me e di Luciano, ma poi, quando abbiamo costituito la nostra fantastica compagnia, li abbiamo adottati, anche se questo ha causato non poco trambusto fra gli altri nostri amici, per l'inserimento di cotanto marcantoni visti più come temibili concorrenti che come veri amici. Ma dopo quella volta ci eravamo di nuovo persi di vista.

In occasione dell'onomastico di Vittorino l'ho chiamato al telefono per gli Auguri e gli ho detto: "alùra quand te urganiset quai coss cun chel'alter pelandrun del Guido pè rivedè Mons Livetti?" <Tonino te ghè propri resun... fem inscì mi ciami 'l Guido e ghel disi se poedum urganisàa pè festegià a cà sua l'81° compleanno del DON>. E così il Vittorino ha organizzato per il 21 Giugno 2012 una capatina a Lovere, anzi a Sellere dove il Guido ha mantenuto la vecchia magione paterna. Dovevano venire tutti: l'Agostino, il Luciano, il Luigi ... ma alla fine come l'altra volta ci siamo ritrovati solo io il Vittorino e Guido (Nota di demerito per il Vittorino organizzatore). Il Luciano l'abbiamo trovato a Cinisello a casa del Vittorio, era venuto apposta per salutare il Don, poi è capitata lì anche la Luciana (non li vedevo da più di 30 anni), quanti bei ricordi, ho dato loro il mio bigliettino da visita con i miei riferimenti, gli ho illustrato velocemente il sito webcultura e ci siamo lasciati con la promessa di non perderci mai più, almeno di corrispondere via e-mail o con altre diavolerie tipo Facebook o Skype.

Per l'occasione avevo preparato una frolla alla vaniglia con i frutti di bosco del mio orto e una crema pasticcera al lamponello arricchita di scaglie di cioccolato fondente, mia moglie aveva accluso anche una candelina da far spegnere al festeggiato. Vittorino preferisce andare con la sua macchina (di rappresentanza: una Lancia Tesis tenuta come una Mercedes sempre linda e pulita ed ... efficientissima) Quando metto la mia macchina nel suo garage mi dice: "ma allora se sapevo che venivi con la Audi nera ... andavamo con la tua!". Vittorino chiede a Monsignore se vuole vedere qualcosa di particolare a Cinisello, poi durante il viaggio scorrono i ricordi del Vittorino che confabula con Monsignore seduto al suo fianco, mentre io, seduto dietro me la godo ad ascoltarlo, anche se parlano, magari, di persone che non conosco, altri oratoriani, alcuni già passati a nuova vita, "ma Tonino hai perso la lingua?" <ma no sto ascoltando i vostri interessanti ricordi ...>.  Arriviamo a Sellere verso le 11, Guido e lì che ci aspetta davanti alla chiesa, lasciamo la macchina del Vittorino al parcheggio (non si sa mai la stradina che va su a casa mia è strettissima, meglio non rischiare, se dovesse "toccare" con la sua prestigiosissima macchina ... chi lo sente poi il Vittorino!)... e così arriviamo su a casa, ci accoglie la Franca, la moglie di Guido, non vedo la "Francotti" da più di 30 anni, l'ultima volta penso sia stato un Capodanno a casa di suo fratello, quando a mezzanotte avevo imbracciato un fucile e sparato per la prima volta in vita mia, per salutare l'anno nuovo a mezzanotte, ricorderò sempre il nebbione che ci accompagnò da Cinisello fino quasi su a Lover. Con la Franca c'è la figlia più giovane ... come assomiglia alla Caterina, la sorella del Guido! poi arriverà anche l'altra con le nipotine (uhè! il Guido già nonno... e il Vittorino come al solito un po' invidioso "anch'io voglio diventare nonno!" <e dille alla Elena di darsi da fare! no?>. Visitiamo la casa e diamo un'occhiata al terreno, eravamo stati in questa casa penso una trentina di anni fa, c'erano ancora la Mamma e il Papà del Guido e ricordo ancora di aver mangiato in quell'occasione il miglior salame "fatto in casa" della mia vita ... era così buono che al solo pensarci ne ricordo ancora il sapore. Franca ci ha preparato uno dei suoi piatti: Polenta e Coniglio, Lei sostiene che non le piace far da mangiare e invece è bravissima, Guido ha imbastito un antipastino alla sua maniera: bruschettine con un bel condimento in una terrina ed una tonnata buonissima da gustare con un fantastico prosecco, poi, per il coniglio ha tirato fuori una delle bottiglie sacre del suo amico enologo. E così comincia e si snoda la festa infarcita di ricordi, racconti, risate con le bimbe meravigliose che fanno festa al Don ... e poi in fondo la torta coi frutti di bosco ... che il Don taglia emozionato dopo aver spento la candelina dell'81° compleanno (lui dice di essersi convertito all'islam così può leggere da destra a sinistra e quindi anziché 81 sono 18!). Le uniche foto scattate sono quelle a tavola e al momento della torta. Dobbiamo poi correre giù a Lovere Guido ha prenotato una guida che ci spieghi la Basilica di Santa Maria in Valvendra dove si sono sposati, ma la supermacchina del Vittorino fa le bizze: non si chiude più la portiera dalla parte del guidatore, andiamo giù con quella del Guido, facciamo una visita guidata velocissima, il nostro Cicerone bravissimo, entusiasta, giovanissimo, gasatissimo, aveva scritto anche una tesi sulla Basilica, e molte notizie sono riportate nel libro omaggiato a Mons Livetti dal Guido che voleva farci fare un giro in barca ma Monsignore deve rientrare al PIME per le ore 18 . Ritorniamo su a riprendere la macchina del Vittorino, leghiamo la portiera con un elastico, fornitoci dal Guido, ma alla prima curva la porta tende ad aprirsi allora mi tolgo la cintura del pantaloni e cerchiamo di affrancarla alla meglio e così, anche se con notevoli rischi, per le 17 siamo a Cinisello e per le ore 18 in punto di ritorno al PIME di Busto Arsizio. Monsignore si rammarica del poco tempo, bisognava fermarsi almeno fino a sera e partire poi con calma... sarà per la prossima volta.

 

 

 

 

 

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