Si ritiene anteriore al
Mille anche la prima chiesa dedicata all'arcangelo Michele, anche lui
caro ai Longobardi. E' tradizione considerare la torre campanaria un
reimpiego di una parte del castello medievale di Busto. La prima
citazione di San Michele è del 1300 circa. Del 1343 è l'assegnazione al
primo rettore di San Michele, di beni sufficienti a consentirne la
sussistenza (nel 1512 sarà istituita una seconda rettorìa). L'edificio
trecentesco era ad una sola navata, con tré absidi semicircolari ad
oriente; si aggiunsero poi due cappelle contrapposte a metà della
navata. Nel 1566 un visitatore autorevole chiamò San Michele "chiesa
parrocchiale, coadiutrice dell 'altra chiesa parrocchiale ", cioè di San
Giovanni. A metà Seicento questa chiesa era giudicata pericolante. La
ricostruzione a navata unica, su disegno dell'architetto Richini, iniziò
nel 1653 e si protrasse forse fino al 1670. L'aula venne ribaltata, così
la facciata finì a levante. Otto gli altari minori nel Settecento, in
seguito ridotti a sei. Il rivestimento e l'ornamentazione della facciata
avvenne in due tempi: nel 1726-30 l'ordine inferiore e gli angeli del
frontone, nel 1794 con l'architetto Bernardino Ferravi l'ordine
superiore. L'esito fu una facciata molto ricca, in contrasto con la
semplicità dei fianchi dell'edificio. L'altare maggiore, in marmi
policromi, sormontato da un tempietto a colonne, animato da bianchi
angioletti volteggianti e da due angeli oranti, fu realizzato nel
1752-53. Il canonico Bellotti, cui si attribuisce il progetto
dell'altare, firmò il disegno del Mortorio, costruito tra la chiesa e le
case parrocchiali, affrescato dallo stesso Belletti. Restauri dell
'interno della chiesa si fecero nel 1834 e nel 1906, anno in cui San
Michele ritornò parrocchia autonoma (sarà poi elevata a prepositurale
nel 1933). Del 1924 sono il rivestimento marmoreo della facciata, il
portale di bronzo, la cancellata che recinge il sagrato. Nel 1937,
progettista Giovanni Maggi, la chiesa venne ampliata con la
ricostruzione del presbiterio e dell'abdside, con l'introduzione del
transetto con sovrapposta cupola, con la costruzione della sagrestia e
della penitenzieria. All'intemo le parti nuove furono decorate a fresco
negli anni dal 1942 al 1950. Da vedere l'altare del Crocifìsso,
restaurato di recente, e alcune tele cinque-secentesche di buona
fattura, sopra gli altari minori.
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